martedì 23 novembre 2010

GTBT Incontra la Scena Italiana #7 - Marcello Capra

La sua chitarra ci ha incantati quando ne abbiamo parlato la prima volta. Questa volta l'abbiamo lasciato dire la sua dietro la tastiera per questo breve botta e risposta. Questo è Marcello Capra.

Ciao Marcello, ti ringraziamo subito per il tempo che ci dedichi. Partiamo con una domanda su di te, cosa ti ha portato la prima volta ad imbracciare la tua chitarra?
Da “Please Please me” dei Beatles, a “Satisfaction” dei Rolling Stones, da “Io ho in mente te” dell’Equipe 84 a “C'è una strana espressione nei tuoi occhi” dei Rokes, gli Shadows con “Apache” strumentale, il Boogie e il Rock and Roll prima della Beat Generation, nel '66 la chitarra ereditata dal nonno tenore d’opera, che catturò il mio interesse, abbandonando i guantoni da portiere di calcio.

Pensi che in futuro darai sempre così tanto spazio al tuo strumento o hai anche altri progetti in cui non sia protagonista? 
Il futuro è la continuità del presente, non faccio progetti a lunga scadenza, ora sto preparando una serie di composizioni che vorrei eseguire in solo e anche con altri strumenti, dove ci sarà un giusto dosaggio di interventi, in passato, prima degli ultimi lavori di guitar solo, ho sempre lasciato grande iniziativa ai miei collaboratori, ovviamente dipende anche da loro, nel senso che devono interpretare al meglio il contenuto e lo spirito del brano. Avrei anche un sogno nel cassetto, quello di vedere un’orchestra completa dai legni agli ottoni, eseguire le mie musiche, ma per questo mi occorre un ottimo arrangiatore.

All'interno del disco "Preludio Ad Una Nuova Alba", grazie ai titoli che spesso citano queste ambientazioni, le immagini che vengono evocate più spesso fanno riferimento al mare, all'acqua, alla pioggia. In che modo si relaziona questo tipo di lessico e di realtà con la musica che fai? Perchè questa scelta?
Ho apprezzato la tua interpretazione che fa riferimento ad alcuni titoli, ma nelle tracce ci sono tante altre ispirazioni, come le danze popolari, città magiche, personaggi significativi, luoghi e angoli che mi hanno lasciato ricordi indelebili, pensieri e sentimenti, elementi e frammenti di cose vissute…

Traccia tre, "Omaggio a Lulù". Chi è? Se non siamo troppo indiscreti, si intende
Lulù è stata la mia adorata e fedelissima cagnolina, che ha vissuto 13 anni con me, un omaggio dopo la sua vita…

Cosa c'è nel futuro di Marcello Capra? Un nuovo disco? Concerti?

Se le cose non cambiano in meglio per la musica d’autore in Italia, penso di avere pochissime prospettive… io non suono musica d’intrattenimento, non mi avvalgo di “effetti speciali”, non amo propormi svendendomi in sudditanza a qualche promoter, lo stesso vale per i discografici, quindi se tutto va bene, continuerò a incidere e fare qualche live, ho molti estimatori anche all’estero, questo mi da il coraggio e la forza di continuare.

Se dovessi dare un giudizio sulla scena musicale italiana, facendo riferimento ai tuoi ascolti e al tuo background, o magari anche alla tua regione, cosa diresti? C'è qualche artista che stimi particolarmente negli ultimi anni?
Apprezzo molti musicisti italiani, in particolare quelli che propongono musiche personali che miscelano varie influenze e contaminazioni, non voglio fare torti a nessuno tra questi, non mi sento in sintonia con quelli della mia generazione o prima, che propongono cose passate solo per garantirsi fans e visibilità.

Chi reputi importante per la tua formazione, che ne so, un'artista, un musicista, uno scrittore.
Rispondo 1 per settore. Artista: Alejandro Jodorowsky, Musicista: John Rembourn, Scrittore: Tiziano Terzani.

Grazie mille per aver risposto a questa intervista. Le porte di GTBT saranno sempre aperte. 
Grazie a te Emanuele, alla redazione di GTBT, e ai carissimi amici Synpress.
Marcello Capra

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