sabato 11 maggio 2013

Elio e le Storie Tese - L'album Biango (Hukapan, 2013)

Elio e le Storie Tese sono l'unico gruppo in attività che seguo con passione, ascoltando e riascoltando i loro dischi e seguendo avidamente ogni loro nuova attività musicale. Uno dei tanti rituali, ogni volta che esce un disco nuovo, è di isolarmi dal mondo e ascoltarlo tutto dall'inizio alla fine, entrando completamente nell'album. Non solo, ma solitamente, cerco anche di evitare qualsiasi anteprima del disco, facilitato dal fatto che non ascolto mai la radio, che evito canali televisivi tipo Videoitalia e che, se vedo che in internet ci sono le anteprime (ad esempio, se esce il videoclip di un brano, se un altro brano viene eseguito in concerto e qualcuno lo filma), evito di guardarle. Per questo, non avevo mai sentito brani che erano già famosi prima che uscissero su CD, come "Parco Sempione", "Shpalman" e "Storia di un Bellimbusto".

Per "L'album Biango", la cosa non è stata assolutamente fattibile. Le prime anteprime non ho potuto evitarle perché le ho sentite in diretta, dal vivo, un anno fa (a Padova, il 21 Marzo e a Vicenza, il 5 Maggio). In occasione di quel tour, Elio e le Storie Tese hanno presentato due brani completamente inediti. La prima era un gustosissimo omaggio all'altro mio gruppo Italiano preferito di tutti i tempi, gli Area, intitolata appunto, "Come gli Area". In questo brano, Elio & soci non si limitano ad esprimere la loro voglia di suonare come il geniale gruppo degli anni 70, ma riportano anche fedelmente cioè che succedeva allora, e che, in un certo senso, succede anche oggi ("il pubblico fascista non ha mai capito un cazzo di musica/sì, però, compagni, quando c'è da tirar fuori i soldi, tutto tace/mancano i proventi e alla fine che ti magni? gli strumenti?"), tutto questo infarcendolo di citazioni ai brani degli Area (riconoscibili gli accenni a "Gioia e Rivoluzione", "Luglio Agosto Settembre (Nero)" e "Hommage a Violette Nozieres") e di campionamenti della voce di Demetrio Stratos. Musicalmente il brano non suona come una canzone degli Area, ma sicuramente è eccellente, e i fraseggi di piano di Rocco Tanica ricordano molto lo stile di Patrizio Fariselli. L'altro brano era una interessante satira sullo spam pubblicitario che solitamente sommerge le caselle e-mail, intitolata "Enlarge (Your Penis)". L'argomento, seppur datato (in fondo, questa cosa succede da prima dell'anno 2000), è trattato in maniera piuttosto divertente e originale: basta combattere lo spam, impariamo a fidarci di esso e vivremo sicuramente meglio. In fin dei conti, solitamente offrono appuntamenti con donne dell'Est e tecniche infallibili per allungare il pene, non altre cose più sgradevoli. Musicalmente non bella come "Come gli Area", resta comunque una canzone energica, trascinante e orecchiabile. Anche il siparietto che veniva eseguito prima del brano era molto divertente, con Rocco Tanica (spalleggiato da Elio e Faso) che cercava di spiegare in cosa consista internet, con risultati esilaranti. 

Difficile scappare anche dalle seguenti due anteprime, anche perché presentate al festival di San Remo. Il regolamento di quest'anno per San Remo era un po' diverso dal solito: ogni partecipante avrebbe presentato due brani e il pubblico, da casa, avrebbe votato e deciso quale dei due avrebbe gareggiato. Stavolta fu proprio la curiosità verso l'originalissima presenza scenica del complessino a farmi sbirciare cosa avrebbero combinato al festival. In fin dei conti, nel 1996, ne avevano combinate di tutti i colori e, inoltre, avevano anche presentato un brano bellissimo, arrangiato benissimo, per cui reputavo il rischio sputtanamento come molto basso. La presenza scenica non mi deluse, e anche i due brani mi parvero all'altezza della situazione. Scartata con appena il 12% dei voti, "Dannati Forever" è un raffinatissimo brano con un testo molto pungente, rivolto a polemizzare la minaccia dell'eterno tormento nell'oltre vita  nel caso si faccia qualcosa di male. Guarda caso, però, moltissime cose appartengono alla categoria "qualcosa di male", anche quelle che apparentemente innocue. Un brano (più o meno) antireligioso a San Remo. Geniali. Chissà se questo è un altro dei motivi per i quali il brano non è passato con un voto così basso. In realtà, probabilmente, il vero motivo è che "La canzone Mononota" è molto più appariscente. In pratica, dopo una breve introduzione, Elio e soci dimostrano che si può fare una canzone utilizzando una nota sola (il Do), a parte qualche piccolo compromesso. Forse una critica alla banalità delle canzoni moderne? Forse una critica agli arrangiamenti troppo sfarzosi? Forse entrambe le cose? Beh, nel secondo caso, Elio e le Storie Tese hanno toppato un pochino, visto che l'arrangiamento del brano è decisamente pomposo e complesso. Ad ogni modo, inizialmente, la mia prima reazione vero questo pezzo è stata di una parola sola: "geni". Riascoltando i brani, mi sono reso conto che, dopotutto, "Dannati Forever" è una canzone più intelligente e interessante, ma restano due momenti ispirati e, certamente, il complessino ha avuto molto coraggio presentandoli a San Remo.

Qualche tempo dopo, esce il primo singolo ufficiale dall'album, "Complesso del Primo Maggio". Non ho bisogno di spiegare con cosa se la prendano, in questo caso. Sorprendentemente, con questo brano non è stato amore a prima vista. Il testo, molto polemico e poco sottile, mi è subito parso molto divertente ed esasperato e l'arrangiamento, come al solito, brillante. Tuttavia, musicalmente, mi è parsa inferiore a tutte le precedenti che avevo ascoltato. Forse per il cantato di Elio durante le strofe, tipico delle canzoni ska da primo Maggio, uno stile vocale che ho sempre odiato. L'intento è chiaramente parodistico, ma resta ugualmente irritante: come fare un peto per satirizzare un peto, per intenderci. Comunque, a lungo andare, anche questo brano mi ha convinto, anche se non è una delle mie preferite. La parodia dei Linea 77 è qualcosa di semplicemente geniale (e, infatti, il gruppo stesso ha apprezzato). Già che c'ero, ero andato a cercarmi anche l'altro inedito che il gruppo aveva cominciato a suonare dal vivo: "Il ritmo della Sala Prove". Il brano non era stato pubblicato come singolo, ma i video su youtube abbondavano. Ho trovato gli sketch e le introduzioni pre-brano, come al solito, molto divertenti: il gusto scenico e il senso dell'umorismo di Elio e le Storie Tese sono indiscutibili. Tuttavia, il brano in sé mi è parso un po' fine a sé stesso, e un po' troppo semplicistico. Facciamo un altro breve salto in avanti e arriviamo al famigerato Concerto del Primo Maggio di Roma, nel quale Elio e le Storie Tese hanno partecipato come pesci grossi, suonando per 40 minuti. Tra i vari brani suonati, oltre all'ovvia "Complesso del Primo Maggio", è stata eseguita anche "A Piazza San Giovanni", una sorta di introduzione del brano, cantata da Eugenio Finardi, e musicalmente anche molto simile alle canzoni del cantautore stesso. 

Per farla breve, la sera del 7 Maggio 2013, data nella quale l'album è stato pubblicato, quando tenevo per le mani il CD originale ancora da aprire, conoscevo già 7 dei 15 brani contenuti. Considerando poi che due delle tracce sono semplici intermezzi, questo riduceva i brani totalmente inediti a 6. Partirò dicendo che i brani che conoscevo già non erano molto diversi dalle versioni che avevo già sentito, a parte dei cameo di Nek su "La canzone Mononota" e Fabio Trevers su "Il Ritmo della Sala Prove". Per quanto riguarda gli arrangiamenti, solo"Enlarge (Your Penis)" mi sembra più veloce e in tonalità leggermente alta rispetto a come l'avevo sentita dal vivo; forse l'intero brano è stato leggermente accelerato rispetto a come è stato registrato? Per quanto riguarda il resto del disco: "Televisione Russa" ha più o meno la funzione che aveva "Vincitori o Campioni?" su "Eat the Phikis", ed è esattamente ciò che il titolo suggerisce: un frammento di un servizio della TV Russa sul festival di San Remo per introdurre le due canzoni presentate. In "Lampo", Elio e le Storie Tese se la prendono con una parte del loro pubblico, senza, però, sputare nel piatto in cui mangiano; infatti, le critiche sono solo rivolte a quei fan che li importunano, soprattutto quelli che vogliono a tutti i costi una foto ricordo, ma non solo: ascoltando attentamente il brano, è possibile ascoltare in sottofondo frasi come "firmami sul disco masterizzato" e cose del genere. Musicalmente, il brano è eccellente: ottima melodia vocale durante la strofa e ritornello carico e coinvolgente. "Il tutor di Nerone" è un altro brano polemico, stavolta, genericamente, verso le persone che assillano i componenti del gruppo per farli partecipare a progetti musicali (e non), stressandoli di continuo per avere una risposta immediata. Anche questo brano, musicalmente è più che soddisfacente: un bel rock tirato ed energico, ma non scontato. Geniale anche l'interpretazione di Vittorio Cosma nel ruolo del "cagacazzo". Inizialmente, avevo non pochi dubbi su "Luigi il pugilista", "Amore Amorissimo" e "Una serata con gli Amici". "Luigi il Pugilista" mi sembra tutt'ora uno dei brani più deboli del disco. La storia contenuta nel testo è molto divertente, ma la realizzazione mi suona tanto come un'occasione mancata e, inoltre, musicalmente, la canzone mi suona molto scontata e prevedibile, due aggettivi che non si possono attribuire molto spesso a Elio e le Storie Tese. "Una serata con gli Amici" è un altro brano, comunque, non proprio eccelso, ma musicalmente risulta quantomeno gradevole, e, in questo caso, le parole del testo sono incredibilmente realistiche; sorprendentemente buono anche il controcanto di Jantoman, che, fino ad ora, non aveva mai avuto una parte solista vera e propria in nessun album. Infine, "Amore Amorissimo" è senza dubbio la migliore delle tre: un brano divertentissimo, sia liricamente che musicalmente, introdotto da un altrettanto divertentissimo sketch con protagonista Fiorello. Elio e le Storie Tese, inoltre, non si limitano a fare un tributo agli Area, ma gli fanno suonare addirittura un brano intero: "Reggia (Base per Altezza)", un bellissimo strumentale che, nonostante tutto, suona perfettamente omogeneo col resto del disco. Infine, "Lettere dal WWW" è una brevissima e simpatica introduzione a "Enlarge (Your Penis)".

Impossibile, comunque, parlare di un disco di Elio e le Storie Tese senza citare gli intermezzi. Questa volta, non sono poi così divertenti, a parte il già citato Fiorello e quello in cui un giovane gruppo aspetta di entrare in sala prove prima di suonare (uno di quei casi in cui l'introduzione è meglio del brano stesso). Inoltre, come d'abitudine, è presente anche una ghost track su questo album: si inizia con una telefonata di Neri Marcoré, che si complimenta col gruppo per "La Canzone Mononota", spiegando, però, che lui l'arrangiamento l'avrebbe fatto più semplice, alla quale segue una versione del brano con il canto di Elio accompagnato solo da una cassa, sicuramente una demo. Forse l'inclusione sul disco è una (non tanto) velata critica verso chi criticava l'arrangiamento troppo pomposo della canzone? Dopo qualche stacco, segue una versione strumentale di "Come gli Area", con una base guida al posto del cantato. 

Per concludere, complessivamente si tratta di un disco molto buono, magari non uno dei migliori del complessino, ma che certamente lascia un buon sapore in bocca. In fin dei conti, i brani solidi di questo disco, sono veramente solidi, i testi sono sempre intelligenti, la produzione ottima e, la padronanza degli strumenti, ovviamente, eccelsa. Non si può nemmeno criticare il disco dal punto di vista della creatività: la varietà non manca di certo, e nemmeno l'originalità dei brani. E', inoltre, l'album più incazzato di Elio e le Storie Tese: sembrano infastiditi davvero da tutto, e la loro rabbia la esprimono in maniera piuttosto esplicita (solo nello sfogo finale di "Parco Sempione" su "Studentessi" si era arrivati a livelli tali), e questo, personalmente, lo annovero tra i punti alti del disco. Se, però, da un lato il disco contiene dei gioiellini come "Come gli Area""Dannati Forever""Enlarge (Your Penis)""Lampo" e "Il Tutor di Nerone", dall'altro, c'è una percentuale piuttosto alta di cose curiose e bizzarre da ascoltare una volta sola e poi saltare sempre ("Televisione Russa", "Il Ritmo della Sala Prove", "Luigi il Pugilista" e "Una serata con gli Amici"). Probabilmente, questa mia opinione, è influenzata dal fatto che di questi quattro brani, tre di loro fanno parte dei sette che non avevo ancora sentito e sui quali, inconsciamente, mi ero concentrato di più. Comunque, considerando tutto il disco, i lati positivi, sicuramente, superano di gran lunga i lati negativi e, in fin dei conti, Elio e le Storie Tese hanno aggiunto un altro capitolo più che dignitoso alla loro carriera.

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